PERBACCO A VOLTE L’AMORE FINISCE…

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Che duri un mese (ma sia molto intenso), o un intero pezzo di vita, l’amore, quando finisce, si lascia dietro un buco difficile da colmare, se non con un’ingente manciata di chiodi-scaccia-chiodo e almeno un paio di confezioni valeriana 🙂
La realtà, però, è che ci sono “5” fasi di lutto. Gli addii, di qualunque tipo siano, si articolano secondo una serie di momenti ben preci, da cui non si scappa.
Se volete scoprire in quale vi trovate, basta rispondere a una sola, semplice, domanda.

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Come va con “Tizio”, lo frequenti ancora?

a) Più o meno.
b) Preferisco non parlarne.
c) No, ma ho intenzione di riprendermelo.
d) No, non mi amava nemmeno lui: morirò sola, divorata dalla tristezza.
e) Macché Tizio, ti ho già raccontato di Caio?
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a) LA NEGAZIONE _  “Non mi chiama più, ma gli piaccio ancora: ne sono certa”. Un meccanismo di difesa, una risposta psicologica che ci permette di ritardare gli effetti che la dura realtà ha sul nostro umore. La speranza è l’ultima a morire e nel silenzio dell’amato tutto si legge fuorché disinteresse. È il momento tragico dell’attesa. Quando fissi il cellulare e aspetti un messaggio che non arriverà mai, sobbalzi a ogni notifica di Facebook e ti prende un colpo se lo vedi comparire in homepage. La fase della negazione coincide, con tutto il periodo nel quale tu pensi di avere una relazione in corso, e lui no.

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b) LA RABBIA: _ “Spero che mi chiami solo per non rispondergli”, “Se lo incontro giuro che non lo saluto”. Quando i neuroni si risvegliano e ci si rende conto che forse, in effetti, Tizio non vuole più stare con noi, l’intensità del malumore rimandato si trasforma in rabbia. È la fase in cui si diventa intrattabili , e ci si sente autorizzati a trattare male chiunque. La fase in cui si esce senza sosta, per riprendere in mano la propria vita e dimenticare il desaparecido sperando di incontrarlo, ça va sans dire.

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c) LA CONTRATTAZIONE _ “Se solo non fossi stata così disponibile, staremmo ancora insieme”, “Non avrei dovuto richiamarlo sempre”, “Avrei dovuto richiamarlo più spesso”. “Ok: ora mi metto a dieta e me lo riprendo”. Questa è la fase durante la quale, in genere, ci si iscrive nuovamente in palestra, dopo mesi di beato stallo tra letto, scrivania e divano. In linea di massima dura molto poco, per ovvie ragioni 🙂

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d) LA DEPRESSIONE _ Quella in cui senti una canzone e cambi umore. La fase in cui si abbandonano dieta e palestra e si passa al gelato.

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e) ACCETTAZIONE: L’ unica fase che, non è detto che venga mai raggiunta. La verità, purtroppo, è accettare che Tizio “se n’è andato e non ritorna più” solo con l’entrata in scena di Caio. Sempre che Caio meriti ❗ (solitamente è sempre meglio di tizio…)

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Del come dimenticare Caio ne parleremo un’altra volta 😉 

Antonella

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