BORSA = DONNA, FEMMINILE E SINGOLARE

Non so voi, amiche mie, ma io non posso proprio uscire di casa senza la borsa!
E’ la mia compagna, una complice, una carta d’identità, un sistema di copertura e depistaggio, non meno rilevante di un vestito e infinitamente più importante di qualsiasi altro accessorio.

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Per certe donne la borsa è come la pettinatura: se si cambia c’è un motivo e non è detto che dopo ci si senta meglio.
La borsa è una cosa seria, va provata come un vestito, davanti allo specchio, va guardata da tutte le angolazioni, va provata più di una scarpa, va immaginata addosso, come un’acconciatura.

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E’ lei che accompagna le donne da sempre, porta in sé l’archetipo del baule e addirittura della casa mobile: dentro, ci metti te stessa e ogni volta che la apri per prendere qualcosa, cadi nel mondo, qualunque cosa tu stia facendo.
Una borsa segna e dà ritmo alle epoche della moda, ma non passa mai, se sta chiusa negli armadi per degli anni e poi ricompare come se nulla fosse ed è sempre sé stessa. Ed è sempre “te stessa”.

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Una borsa e una donna si completano come due sorelle, si coordinano come due amiche: nessuna delle due resta la stessa, nessuna delle due lascia sul campo qualcosa di sé. Nessuna delle due ha senso senza l’altra.

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Per capire anche solo una piccola parte di cosa sia l’universo donna, non si può prescindere da quello che una borsa contiene: protegge il nostro mondo da sguardi indiscreti e questo le conferisce il ruolo di “custode prediletta”.

E solo l’uomo con un quid in più, sa benissimo che se sbirciasse al suo interno, inizierebbe per lui un viaggio nel mondo femminile che non avrà mai una destinazione finale, ma lo porterebbe certamente ad infinite scoperte con un biglietto di viaggio che cita così: “Una borsa contiene il nostro kit di sopravvivenza per la vita quotidiana nella giungla urbana. (Caroline Cox)” 😉