Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è privo.
La trama è semplice: un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile, circondato da adulatori e scrocconi, che ovviamente assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. È circondato dal maestro di musica, di ballo, di scherma, di filosofia; ciascuno di loro ritiene e predica che la propria arte, è il fondamento primo dell’esser un gentiluomo. A questi si contrappone la moglie, donna pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Ne nasce una farsa chiassosa e colorata che culminerà in una beffa finale dove il “borghese gentiluomo” sarà lasciato definitivamente solo, anche dalla moglie, nella sua folle utopia.
Emilio Solfrizzi in IL BORGHESE GENTILUOMO
di Molière, regia ARMANDO PUGLIESE con Viviana Altieri Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari e Roberto Turchetta
Dal 18 aprile 2017 al 30 aprile 2017 c/o il Teatro Quirino in Via delle Vergini 7 .
Simonetta