“L’arte di essere fragili” Come Leopardi può salvarti la vita.

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Molti di voi potranno dire: ma che ti leggi la sera?  Leopardi? Il poeta della tristezza e della depressione? Bel modo per tirarti su!
Ecco a Voi la spiegazione 🙂

Praticamente in testa alle classifiche dall’uscita nelle librerie, per un totale, ad oggi, di quasi un milione e mezzo di copie vendute.

E con un ideale epistolario rivolto proprio a Giacomo Leopardi. L’impresa è riuscita ad Alessandro D’Avenia, professore e scrittore, autore negli ultimi anni di vari best-seller…

E come mamma di un giovane adolescente sono attratta da tutto cio’ che ruota attorno all’argomento, dunque questo libro mi ha chiamato a se…

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Senza contare che lo scrittore e’ un figo pazzesco… ad averlo avuto io un prof. così!
Come dicevo, “L’arte di essere fragili” è un libro adolescenziale perché parla sì agli adolescenti, ma anche degli adolescenti.

Ed è forse questo l’aspetto più interessante del libro per chi come me adolescente non è più.

Attraverso messaggi, domande, gesti, parole dei propri studenti e non solo, D’ Avenia offre una sensibile e partecipata testimonianza sull’ età vitalissima e  fragilissima dell’adolescenza, cui occorre prestare cure e attenzioni particolari.

Non è un’opera di critica letteraria, come precisa lo stesso autore, ma una “chiacchierata” con Leopardi.

D’ Avenia immagina di essere l’uomo del ventesimo secolo a cui Leopardi aveva progettato di indirizzare uno scritto, rispondendo alle sue lettere e confrontandosi con lui.

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Ma quale pessimismo! Ma quale poeta “sfigato” e gobbo! Ma quale tristezza!
L’amore, sì, la passione e la bellezza, invece, canta Leopardi, perché la consapevolezza della felicità, sebbene effimera e cangiante, scorreva nelle sue vene, e  D’ Avenia, nero su bianco, scardina finalmente lo stereotipo leopardiano.

Giovani che però, soprattutto in quest’epoca così complicata, tendono a perdersi, ma che proprio nelle parole di quel poeta, spesso messo in discussione per la sua malinconia, possono scoprire le giuste risposte e la via per ritrovarsi.

E’ un libro questo, che a mio avviso, ognuno deve affrontare da sé, può dare delle risposte, o alimentare domande… a qualcuno può toccare in maniera più profonda, ad altri meno. Dipende,  sempre, anche dalle nostre esperienze di vita, e dall’ età.

 

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 Anche se non sono più un’ adolescente, però, l’ho sentito molto mio. Forse perché nonostante io ormai abbia raggiunto un’età importante, a volte mi sento ancora quella bambina smarrita che non sa cosa fare della sua vita e che più di una volta  si ritrova  a vedere una vita colma di buio e incertezze.
La fragilità è spesso vista come un limite, qualcosa di sbagliato. Nella vita ci invitano ad essere forti, svegli, coraggiosi, determinati…

Abbiamo tutto, dal punto di vista prettamente consumistico, ma abbiamo perso molti valori.

Abbiamo dato ai ragazzzi  “il tutto” per godersi la vita, ma non abbiamo dato loro una ragione per viverla. Abbiamo scambiato la felicità con il benessere, i sogni con i consumi.

     Ringrazio, personalmente, il professore artefice di questa genialata!

Un libro che consiglio a chi ama la letteratura e il dialogo, a tutti gli alunni che imparano con spirito critico e a tutti quelli come me che non smettono mai di imparare 🙂

 Antonella 

 

 

http://www.arethusalibri.it/

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