Il 20 e 21 gennaio andrà in scena ‘Processo a Pinocchio’, psyco-commedia noir originale, innovativa, dal ritmo incalzante, con un epilogo inaspettato e inquietante.
Scritto e diretto da Andrea Palotto con le musiche originali di Marco Spatuzzi, premiate nel 2015 con il prestigioso Oscar del Musical Italiano, Processo a Pinocchio è una metafora surreale della vita.
La scena si apre con un delitto e una domanda: Chi ha ucciso, con un colpo di martello, lo psicoterapeuta Salvatore Grillo? Unico indiziato: Pino Lorenzini, bugiardo cronico, che si trova accanto al corpo della vittima con in mano l’arma del delitto.
Tuttavia, sulla scena del crimine, Pino non è solo. Quest’opera, che ha registrato un enorme successo di critica e di pubblico, parla d’amore, ma anche di debolezze e vizi dell’italiano medio, delle paure che attanagliano l’animo umano. Parla di morte e di speranza, parla di violenza e di sesso, racchiudendo al suo interno l’esperienza totale della vita, con i suoi lati più leggeri, ma anche con quelle zone d’ombra in grado di trasportare il pubblico in quella dimensione di pirandelliana memoria in cui tutto è vero e niente è reale.
Con la straordinaria partecipazione di Cristian Ruiz e Luca Giacomelli Ferrarini. E con: Alessandro Arcodia, Elena Nieri, Angela Pascucci e Nadia Straccia. Al pianoforte il m° Federico Zylka.
Non resta che seguire il protagonista a ritroso, fra i meandri della sua mente e ripercorrere eventi e situazioni che sembrano imprigionarli e inchiodarli tutti alle loro stesse psicosi, attraverso un percorso di psicanalisi retto dalla vittima stessa unica depositaria di una verità che non può rivelare per “segreto professionale”.
Sarà lui a guidare, dentro e fuori dalla realtà, la compagine in una seduta analitica sui generis, ai limiti del delirante, per cercare quel movente che sembra mancare, ma che rimane latente per tutto lo spettacolo! E alla fine tutti felici e contenti…ma non troppo! Perché la vittima tornerà vittima, il colpevole verrà assicurato alla giustizia e tutti gli altri potranno tornare alla vita di prima. O no?