Ci siamo… Ultimo mese di ora legale, a fine ottobre si tornerà a quella solare e precisamente domenica 28 alle ore 3:00 ⏰ (notte tra sabato e domenica).
In Italia il cambio avverrà durante la notte, tra le ore 2.00 e 3.00. In tale frangente si dovrà dunque portare indietro la lancetta di un’ora: farà buio prima la sera e si avrà più luce la mattina. L’ora solare rimarrà in vigore fino a domenica 31 marzo 2019, a meno che la Commissione dell’Unione Europea non stabilisca diversamente.
Si potrà dormire un’ora in meno. Anche se può non sempre essere vero; studi hanno dimostrato che alcune persone possono svegliarsi sempre allo stesso orario. Altri effetti sono:
- alcuni potranno lamentare disturbi come insonnia, sonno interrotto e difficoltà ad addormentarsi;
- inizialmente il cambio d’ora avrà ripercussioni sulla concentrazione per via della sonnolenza;
- alcune persone potrebbero avere più difficoltà ad adattarsi ai nuovi ritmi e risultarne più stressate;
- la richiesta di cibo da parte del nostro corpo potrebbe non essere sincronizzata con l’effettivo orario dei pasti.
Dal 2000 la direttiva 2000/84/CE vincola tutti i paesi aderenti all’Unione europea ad introdurre l’ora legale nel periodo compreso fra il 25 e il 31 marzo e a toglierla nei giorni compresi fra il 25 e il 31 ottobre. Un principio chiaro, anche se il nome cambia a seconda della latitudine.
Nel mondo, comunque, sono pochi i paesi a prevedere il doppio orario. Oltre a noi europei, ci sono in questo speciale gruppo, gli statunitensi, i brasiliani (che la prevedono dalla terza domenica di ottobre alla terza di febbraio), i cileni, i neozelandesi, i canadesi. Praticamente assente in Africa, eccezion fatta per Namibia e Marocco, e quasi del tutto in Asia.
Il Giappone pensa di adottarla, temporaneamente, in occasione delle prossime olimpiadi di Tokio del 2020, ma non tutti sono propensi, anche perché notoriamente i nipponici dormono già molto poco.
Se tutto andrà come sembra il doppio orario sparirà. Non è ancora certo se a prevalere saranno i dormiglioni e con loro, quindi l’ora solare, o gli amanti dell’alba e quindi i fautori dell’ora legale.
Di certo smetteremo di passare due giorni all’anno a cercare gli orologi sparsi per casa per spostare le fatidiche lancette, ripetendoci come un mantra se vadano messe un’ora avanti o indietro.
E chissà, magari a noi italiani ci mancherà, alla fine, l’ora legale, forse l’ultima cosa legale rimasta nel nostro paese.