Detesto fare il genitore quando non ho il tempo per farlo come vorrei e saprei👩👦Quando ho fatto davvero il meglio del mio meglio, e magari mi sono inventata pure qualcosa in più. Quando sento che quello che sto facendo non funziona, ma mi pare di non avere altre opzioni, di non sapere come aggiustare il tiro. Quando so che dovrei essere (ancora un po’) più paziente ed empatica, (ancora un po’) più saggia e illuminata.
Fare il genitore non è banalmente “una cosa meravigliosa”, il “senso di tutto”, la gioia più grande. È anche fatica, solitudine, rabbia. È una missione che non finisce mai. Un viaggio in cui si naviga sempre a vista, in un mare che a volte si fa oscuro e tempestoso. Fare il genitore è una limitazione autoinflitta e permanente della propria libertà, una responsabilità che va ben oltre le notti insonni, le ragadi al seno e i pannolini pieni di cacca…
È un’avventura straordinaria, naturalmente. L’esperienza umana forse più intensa che sia dato di vivere e l’ancora di salvezza più solida quando senti che stai affogando. Ma non c’è vergogna per chi ammette che a volte è estenuante, difficile, doloroso. Come la vita, che è fatta di arcobaleni luminosi ma anche di pozzanghere di melma. Che è zucchero e fiele, goduria e tormento. Passione sempre in ogni senso❣️