A questi ragazzi, e ai loro coetanei, vanno la mia ammirazione e il mio grazie più autentico🧑🏼🤝🧑🏻🧑🏼🤝🧑🏻Questi ragazzi, lasciatemelo dire, sono il mio orgoglio e la mia speranza. La loro vita è cambiata all’improvviso, da un giorno all’altro, per una ragione oscura e disperata. Sono stati privati della scuola, e degli amici… Dei giochi all’aperto, dello sport, delle passeggiate in piazza o al parco…
Sono stati privati, nel caso specifico di mio figlio, delle domeniche a spasso… Dei teatro i musei, dei pomeriggi al cinema, delle gite in spiaggia. Hanno dovuto imparare da capo cosa fosse la scuola, reinventare il concetto di aula, di compagni, di studio.
In qualche caso accontentarsi di un comò come banco di scuola…
Si sono ritrovati accerchiati da notizie di morte, echi di lutto e di dolore. Assediati dalla paura per sé stessi, per i genitori, per i nonni. Hanno assorbito l’ansia genitori spaesati e avviliti, l’hanno spesso esorcizzata e curata senza neanche accorgersene. E lo hanno fatto senza gli strumenti su cui abbiamo potuto contare noi adulti.
Eppure hanno accolto la sfida con naturalezza e pazienza. L’hanno affrontata con dignità e flessibilità, con una diligenza e un’attenzione superiori talvolta a quelle di molti adulti.
Ne stanno accettando le conseguenze con spirito di sacrificio e tolleranza, anche quando si fanno pesanti e gravose. Per questo, anche se la cameretta sembra un campo di battaglia, io sono fiera di questi ragazzi e della loro generazione. Tutti noi dovremmo esserlo. E ricordarcene quando tutto questo sarà finalmente alle nostre spalle!