Ho provato ad essere monotematica e mi rompevo le palle da sola⛹🏼♀️
Mi piace giocare. Con me stessa, con le mie passioni, cambiare idea e interessi, stili e contraddizioni, essere questo e quell’altro, così, come mi sveglio al mattino. Mixare film stupidi e letture impegnate – e viceversa – mise serie e accessori strani, indossare occhiali per sentirmi fatale e fare l’intellettuale con le labbra rosse. Fare cose che non avrei mai fatto. I limiti si possono superare, se non esistono.
La vita è un parco giochi.
Bisogna divertirsi, fare, disfare, strafare, tornare sulla stessa strada saltellando al contrario, saltare con gli occhi chiusi, sporcarsi di fango con la benda sull’occhio e il giorno dopo vestirsi da principessa. Essere corrette. Avere un obiettivo. Non sapere cosa fare. E poi trovare una strada. O dieci.
E dire ‘sono questo, mi piace questo’ e poter dire anche il contrario.
Non escludersi.
Sguazzare nella molteplicità come in una tavolozza piena di colori tutti giusti e tutti sbagliati.
Devo scriverlo per crederci anche io. A volte tratto una parte di me come fossi il suo predatore, in fondo è così facile da sedurre… Le mie parole a volte sembrano piene di una sicurezza che non mi appartiene, che poi quando mi incontri si impiglia nella timidezza, e sposto lo sguardo altrove. Sono quella sfrontata perché ho tanti più difetti di quelli che penso, tanti meno di quelli che mi piace credere.
Il bello di scrivere qui, per me, è che non ho un piano. Non so mai cosa potrà ispirarmi lo spazio bianco davanti alla tastiera. Mi lascio sorprendere. Chissà se piace anche a voi, questo trovare cose diverse. Per me è l’unica via. Ho provato ad essere monotematica e mi rompevo le palle da sola. Anche qui, divertirmi è l’unico modo. E allora creo e disfo e scrivo e sembro una pazza, lo so.
Ma queste ambivalenze e contraddizioni sono me. E qui c’è un po’ di me. E chissà cosa posterò domani. E tutti i risvolti negativi della cosa, almeno per oggi, lasciamoli fuori.