25 Novembre 2021💔Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne👠
Scrivere una riflessione nel giorno in cui tutto il mondo celebra la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne non è facile. Non lo è soprattutto perché, mentre scrivo, questa giornata sembra essere soltanto un simbolo banale, incapace di contrastare davvero la violenza, gli stupri, le persecuzioni che uomini violenti, prepotenti, maschilisti e misogini spesso in branco, usano contro le donne.
Troppi sono i fatti di cronaca illustre che leggiamo basiti dai giornali… Sesso e droga, sesso e alcool, stupri in ville in Sardegna, festini in appartamenti di lusso a Milano. Per non parlare delle tante violenze – domestiche o sui luoghi di lavoro, per esempio – di cui non sappiamo niente o comunque molto poco. Quegli episodi che si annidano tra le mura di casa, in centro, in periferia, nelle grandi città e nei paesini più piccoli.
E allora non possiamo stare a guardare e dobbiamo continuare a lottare e denunciare, tutti i giorni, fuori e dentro le Istituzioni, affinché le donne non siano lasciate sole, affinché siano sempre meno le donne vittima di violenze e maltrattamenti. Perché se ci fermassimo, se ci arrendessimo di fronte alle continue brutte notizie che riceviamo ogni giorno, celebrare il 25 novembre sarebbe una farsa.
“O compagne, o reiette, o dimenticate, o vittime eterne, levatevi!
O schiave, siate cittadine!
O femmine, sappiate esser donne!”
Lo scriveva Anna Kuliscioff, in una lettera, alle donne italiane nel 1897.
C’è anche una forma di violenza che viene raccontata sempre molto poco, perché a differenza delle botte, non lascia lividi esterni. Ma all’interno fa dei danni inauditi. È molto difficile da dimostrare, ma facile da riconoscere, se si hanno gli strumenti adeguati. La violenza psicologica.
Quando ti critica costantemente perché secondo lui non vai mai bene. Ti vuole diversa. Sempre di più. Sempre di meno. Mai te stessa. In una corsa dove non vinci niente perché non è previsto che tu ce la faccia. Quando ti insulta. Quando lui è sempre meglio di te. Le cose che fa lui sono perfette, tu non sai fare niente. E il sotto testo è che senza di lui sei inutile. Che non sai e non puoi vivere senza di lui, perché la tua vita da quando state insieme, ha finalmente un senso. Finalmente c’è qualcuno che si prende cura di te, anche se non vali nulla. Lui è il benefattore, tu la stolta che deve essergli grata…
La violenza è sempre atroce, senza giustificazioni, priva di amore, lontana da ogni senso di umanità. Ma io spero che questi interventi possano rendere giustizia a tutte quelle donne che sono state uccise da uomini violenti, sfregiate da bastardi, segnate psicologicamente da prepotenti, maschilisti, misogini.
Quest’anno in Italia sono state uccise 103 donne, una ogni tre giorni, 87 sono state uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Un macigno umano e morale di cui tutti noi, donne e uomini, non possiamo non farci carico.
Anche la bigenitorialità a qualunque costo è una parte del problema, uno strumento di ricatto e controllo… Io lo so bene! La bigenitorialità dovrebbe essere una scelta di coppia applicata in situazioni di normalità, e deve essere assolutamente esclusa nei casi di violenza, perché il diritto alla genitorialità non deve mettere a rischio i minori così come indicato nella Convenzione di Istanbul… Troppe troppe donne dopo lo svelamento della violenza, sono lasciate ostaggio della paura e troppo uomini sono lasciati ostaggio della loro stessa violenza.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti… tutti i giorni… Per quanto ancora mi chiedo!
Antonella