Non per minimizzare la portata di questa pandemia, non per censurarla né tantomeno per mancare di rispetto a chi le ha versato un conto salatissimo, ma per non rischiare di perdere di vista il senso di questo nostro memorabile viaggio. Per non lasciarci sopraffare, per non dimenticarci di vivere.

Parlate del prossimo viaggio che vorreste fare, degli orecchini che avete visto in quella vetrina scintillante, della mostra che vi piacerebbe visitare al più presto. Di quella ricetta che vi ha passato la vostra amica, del freddo, del traffico e delle mezze stagioni che proprio non esistono più.

Parlate del vostro cane, del gatto, del porcellino d’India… Del vostro amante virtuale e delle condutture otturate del vicino del piano di sopra. Parlate della serie di Zerocalcare e dell’ultima stagione della Casa di Carta.

Parlate della vita, in tutta la sua straordinaria e mutevole complessità. Nella sua ricchezza, nella varietà infinita delle sue sfumature. Parlate del dolore e della speranza, della fatica e della leggerezza, parlate di facezie e di massimi sistemi.