I ragazzi ci chiedono “ma se arriva la guerra…”?☮️
Lo sgomento di noi che non sappiamo più pensare la guerra, consapevoli che l’assurdità della guerra emerge dai fatti. La presa di coscienza del ‘NON SENSO’ della guerra credo che passi attraverso l’esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace. In anni in cui si tende a dimenticare e a negare il valore della memoria storica e la guerra diventa un quotidiano e incomprensibile spettacolo televisivo è ancora più importante conoscere, riflettere, possedere aggiornati strumenti d’informazione.
Sopravvivere e crescere: sono ancora questi i nodi che, in tempo di guerra e in tempo di pace, i ragazzi devono sciogliere… La conoscenza e l’immaginazione possono condurre i ragazzi di oggi dai luoghi protetti dell’infanzia al confronto con il mondo reale e con il loro futuro di adulti.
La guerra e la violenza, appunto, non sono soluzioni, e non possono essere mai considerate tali. Sono l’unica risposta che è stata trovata in passato, una risposta vecchia, e su cui abbiamo già ricevuto fin troppe lezioni. Chi ancora crede che la strada sia la violenza, è fermo al passato o non ha ancora compreso le lezioni dalla storia.