53 Untitled Restaurant: il nuovo Bites & Wines a Roma🍽 

“Senza titolo, Untitled, ma non senza identità”, si presenta così al pubblico il nuovo locale nel centro storico di Roma. Un posticino delizioso di quelli che vanno cercati con il lanternino… Non convenzionale e creativo qui troviamo una cucina romana con influenze spagnole come le tapas, il pomodoro della navarra, alici, salumi, polpo… e per finire un tiramisù creativo molto buono con biscotto al cioccolato e un gin tonic (con gin etneo)a concludere!  E’ questa la nuova realtà capitolina inaugurata a due passi da Piazza Navona e Campo de Fiori, di personalità ne ha da vendere. Nato dall’idea di Cecilia Moro e Mariangela Castellana, il locale si basa sulla filosofia del “para compartir” tipica della Spagna e della penisola Iberica e, soprattutto, sulle tapasserie storiche di Valencia. “Adoro questa modularità – afferma la chef Moro – qualcosa che va oltre la dimensione della porzione. I colori, la fusione dei sapori, la sensazione che si tratti di una sorta di giocare insieme mentre si è al tavolo”.

 Due giovani donne, appassionate di buon cibo e buon vino, si uniscono nella creazione di una cucina dai sapori autentici e ricca di contaminazioni, per regalare un’esperienza “para compartir” a pochi passi da Campo dei Fiori Senza titolo, Untitled, ma non senza identità. È così che nasce questo nuovo concept di “Bites & Wines”, che ci porta nel cuore del progetto di questo nuovo ristorante nel centro storico di Roma, aperto a inizio gennaio, a pochi passi da Piazza Navona e Campo dei Fiori. Un concept frutto dell’unione di due giovani donne, accomunate dalla passione per il buon bere e il buon mangiare.

Anime del progetto sono Cecilia Moro, in cucina insieme ad Andrea Riva, e Mariangela Castellana, che si occupa della sala e della selezione di vini e spirits. L’idea di aprire questo piccolo gioiello nel centro storico di Roma nasce dalle esperienze di Cecilia, fra varie cucine (anche stellate) e viaggi all’estero. È in Spagna, nelle tapasserie storiche di Valencia, che si innamora della filosofia del “para compartir”, ovvero del condividere i piatti a tavola. “Adoro questa modularità – afferma la chef – qualcosa che va oltre la dimensione della porzione. I colori, la fusione dei sapori, la sensazione che si tratti di una sorta di giocare insieme mentre si è al tavolo”.

Si va quindi dai piccoli assaggi in formato tapas, i “morsetti”, alle porzioni intere, i “morsi”, fino ai menù degustazione più o meno lunghi e complessi, dal Viaggio breve al Percorso della Chef, che spazia fra piatti di carne, pesce e verdure. Il tutto in un ambiente moderno e intimo, progettato dall’interior designer Adalberto De Paoli, che si snoda fra la sala che prevede circa 24 coperti. Fra qualche settimana si aggiungerà lo spazio del dehors, che ne accoglie una quindicina. A questo si aggiunge una saletta da massimo 6 persone al piano inferiore, che sarà riservata a piccoli eventi privati.

E se l’ispirazione per il concept di Untitled 53 Cecilia l’ha trovata in un viaggio a Valencia, la stasi del lockdown è stata l’occasione per accogliere in questo progetto di vita e di cucina Mariangela Castellana, che si definisce una esploratrice eno-gastronomica. Mariangela condivide con Cecilia la passione per i viaggi e le incursioni oltre confine: se c’è un tratto comune, infatti, è l’intenzione di aprirsi alle contaminazioni, perché “È dalla contaminazione che nascono idee nuove, commistioni vincenti, evoluzioni. Se il viaggio sono i viaggiatori, il biglietto sarà un piatto ed un calice”. A lei il compito di gestire la sala e gli abbinamenti beverage, ma sempre con un’impostazione friendly, in cui deve prevalere il racconto, ma senza mai essere troppo accademici.

Una “cucina di sapori autentici”, che pur partendo spesso dalla tradizione si prende qualche licenza poetica, aprendosi al rischio di essere definiti “eretici” da chi potrebbe storcere il naso nel leggere in menù Cacio e pepe iodata con brodo di anguilla affumicata, bottarga e zest di limone o Dumpling di coda alla vaccinara, un immaginario viaggio fra Roma e Shangai, dove hanno vissuto i nonni di Cecilia. Il viaggio continua con il Carciofo alla Giudia con matcha, alici e ajoli che va dal Ghetto di Roma al Giappone e alla Spagna; mentre gli Agnolotti del Plin al tovagliolo ripieni di sugo all’amatriciana, sono un Roma-Torino senza fermate. E ancora piatti di pesce come il Salmone Upstream teriyaki flambè, rapa rossa, mela Granny Smith e kefir oppure il Tacos con polpo, patata, paprika e la sua maionese, ma anche i classici intoccabili come la Carbonara, o le selezioni golose come il Tagliere dei salumi e quello dei formaggi, che rispecchia la passione di Cecilia e Mariangela per la selezione dei prodotti. Non solo Italia, quindi, ma anche Francia, con i suoi migliori formaggi e il burro di Normandia, e ancora in Spagna, con le alici del Cantabrico, che sono servite con il suddetto burro e il Pan Brioche ai tre agrumi fatto in casa.

Per le selezioni di vino, birra artigianale e spirits, Mariangela si è divertita nel curiosare nelle cantine dei piccoli vigneron indipendenti, in Italia e all’estero, con una particolare predilezione per la Francia (bollicine in primis) e con un occhio di riguardo per le produzioni biologiche e biodinamiche.

Grande attenzione alla freschezza e alla qualità della materia prima, che passa dalle mani di storici artigiani come l’Antica Macelleria Annibale di via Ripetta, e l’Antica Pescheria Galluzzi, mentre la frutta e la verdura arrivano dal mercato di Campo dei Fiori dove c’è la frutteria di Zampa Claudio. Dal cuore del Lazio eccellenze come i latticini freschi dell’azienda agricola De Angelis, e l’olio dell’Alta Sabina dell’azienda Agricola Agamennone, a base di oliva carboncella presidio Slow Food; il pane è del vicino Antico Forno Roscioli. “Tutti i nostri fornitori– spiegano – sia in ambito di food che beverage, sono selezionati secondo criteri che rispondono sia alla qualità che alla tematica dell’etica a noi molto cara”.

Scelta consapevole anche nella selezione delle birre, che saranno preferibilmente in lattina, per ragioni di sostenibilità, in quanto lo smaltimento ed il trasporto delle stesse impatta meno sulle emissioni di CO2. Mentre nel caso del vino ci sarà ampia possibilità di mescita, applicando prezzi che rendano sostenibile anche il consumo di champagne durante un aperitivo.

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Untitled 53 Bites & Wines

Via del Monte della farina 53 – 06 87 93 08 60 – 375 71 50155  – www.untitledrestaurant.com 
Mercoledì e giovedì dalle 18 alle 22.30, venerdì dalle 17 alle 23, sabato dalle 17 alle 23, domenica 
dalle 12:30 alle 21.30

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