Inaugurata a Drapia la grotta dedicata alla Madonna di Lourdes❣🙏
A Drapia il 28 maggio scorso, nella bella e tranquilla cornice della località Vento a Brattirò è stata inaugurata, all’interno della cittadella di Padre Pio, la grotta dedicata alla Madonna di Lourdes. E noi qui testimoni emozionati di questo appuntamento spirituale legato ad un progetto così importante per la salute dei bambini, che in questi anni #BlogRomaisLove ha seguito con molta attenzione e gioia, un opera grandiosa che si sta realizzando con grande impegno e serietà. Un opera che andrà oltre noi e i nostri figli… I bambini vivranno qua, ospitati in una struttura accogliente, invitante, possente, tra l’azzurro del mare e il blu del cielo, che comunichi speranza a chi soffre.
Quello della Cittadella di Padre Pio a Drapia ad opera dei Discepoli del Santo è una storia che parte da molto lontano quando nel 2004 alle dieci del mattino Padre Pio, in compagnia di Gesù, apparve ad Irene Gaeta, la sua figlia spirituale per eccellenza e le disse: “In Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale Pediatrico, un Centro di Ricerca e un Villaggio”.
Da allora Irene Gaeta si è dedicata principalmente a questo progetto, ottenendo risultati che all’epoca sembrano e sembravano impossibili, ma grazie a molte generose donazioni è riuscita a comprare il terreno che le era stato indicato, è riuscita a mettere insieme un gruppo di professionisti per il progetto, è riuscita ad ottenere tutte le autorizzazioni sia a livello locale che del ministero della sanità ed ora un altro tassello ha trovato la sua collocazione, la benedizione e inaugurazione della grotta dedicata alla Madonna di Lourdes.
Una statua raffigurante la Madonna, alta 2 metri in marmo di Carrara completamente scolpita a mano da Simone Filosi. Al termine della Santa messa si è riunito il consiglio comunale di Drapia per dare la cittadinanza onoraria a Irene Gaeta, fondatrice de I discepoli di Padre Pio e figlia spirituale del santo di Pietralcina.
Presenti alla cerimonia le autorità il sindaco e tutti i numerosi volontari professionisti, tra cui ingegneri, architetti, agronomi, medici, ricercatori, avvocati e commercialisti o semplici attivisti che sostengono il progetto volontariamente e a titolo gratuito, come Marcella Marletta Direttore Scientifico de “I Discepoli di Padre Pio”, Luciano Messina Architetto e progettista della Cittadella, Armando Luca Gariboldi Direttore del Comparto Agricolo…
Presente e futuro dell’opera più importante del comprensorio calabrese. Un lungo viaggio iniziato con una apparizione nel 2004!
Un’opera grandiosa, moderna, all’avanguardia che sicuramente darà lustro alla nostra Costa degli Dei e, dai collegamenti in campo sanitario che si stanno creando, costituirà sicuramente un punto di riferimento per tutto il sud Italia. Un nucleo urbano calato in un ambiente naturale appropriato comprendente: un santuario, un ospedale pediatrico, un centro di ricerca, centri di assistenza e un polo scolastico. Realizzare in campo sanitario un grande ospedale in cui si cerca di alleviare la sofferenza dei malati, nel nome di Padre Pio, è una operazione ambiziosa ma che sta diventando realtà. Il merito è senza dubbio della signora Irene Gaeta, scelta dallo stesso santo quale portatrice di questo fardello di speranza.
Ma sentiamo dalle sue parole e da quelle dell’architetto Luciano Messina, cosa prevede questa importante opera sanitaria e religiosa.
Vogliamo ricordare da quale evento prende corpo l’idea di realizzare la “Cittadella di Padre Pio” a Drapia?
Nel 2004, mentre ero intenta a rassettare la camera da letto, si presentò Padre Pio in compagnia di Gesù e mi disse: «Figlia mia, in Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale pediatrico, un Centro di Ricerca e un Villaggio per i sofferenti, perché i bambini fin dal grembo materno nasceranno con il tumore ai polmoni, al sangue e altrove e si dovranno curare con le medicine naturali, le erbe che nascono lì e l’acqua che scorre là». Al mio fermo tentativo di rifiutare quel gravoso compito, Padre Pio con severità aggiunse: «Devi farlo lì!», indicandomi esattamente il posto.
Quali furono i primi passi concreti?
Descrissi quanto Padre Pio mi aveva mostrato ad un giovane amico di Tropea che frequentava il nostro gruppo di preghiera, il quale riconobbe il luogo da me indicato e mi disse che in quel luogo era apparso Gesù 18 volte, dichiarandosi Re dei Re. Immediatamente mi recai a visitare il terreno in Calabria: era tutto come Padre Pio mi aveva fatto vedere, ma il proprietario del terreno non era disposto a vendere e quindi ne comprammo un altro a poca distanza da quello, per un costo di oltre 2 milioni di euro. L’impegno economico era notevolmente superiore alle nostre disponibilità, ma con fede, mi affidai alla Provvidenza, che non mi hai fatto mai mancare il Suo sostegno, e circa dieci anni dopo abbiamo completato il pagamento del terreno.
Perché proprio Drapia?
È un mistero! Il 6 agosto 2007, ero molto in pena perché il 1° settembre avrei dovuto versare circa 550.000€ quale prima rata dell’acquisto del terreno, e non avevo a disposizione questa ingente somma. Padre Pio, per confortarmi, mi dice: “Figlia, ti rivelo una profezia. Prima che tu nascessi, l’Eterno Padre mi ha mostrato la pancia di tua madre e mi ha detto «Ti do in custodia il nascituro di quella pancia». Io non sapevo se eri maschio o femmina. Ho risposto all’Eterno Padre: «Sì, io prendo in custodia il nascituro di quella pancia, se Tu mi dai la Calabria, perché è una terra in sofferenza» e l’Eterno Padre me lo accordò”. La Calabria, quindi, è un dono dell’Eterno Padre.
Esattamente come è strutturata la Cittadella? Che servizi offrirà e come si inserirà nel contesto sociosanitario di questa Regione?
La Cittadella di Padre Pio è un complesso di strutture dedicato alla cura e al trattamento delle malattie oncologiche pediatriche, ma è anche un centro di grande speranza e calore votato all’umanizzazione della medicina e al conforto dei sofferenti che si estende su oltre 160.000 mq di terreno. Il progetto, realizzato dall’Architetto Luciano Messina, comprende:
• Un Santuario con un Centro di Spiritualità situato sull’altopiano che sovrasta la Cittadella di Padre Pio e domina il golfo di Tropea;
• Un Ospedale Pediatrico Oncologico, dotato di 280 posti letto per il trattamento delle differenti neoplasie (ematologiche, pneumologiche, sarcomi, tumori del sistema nervoso centrale), si avvarrà anche degli effetti straordinari dei principi attivi officinali, già rinvenuti nella vegetazione della zona e che saranno estratti e preparati dai laboratori di ricerca. L’Ospedale sarà dotato di attrezzature, spazi e servizi per la musico-terapia, la didattica, le attività ricreative e multimediali che, con le palestre e le piscine coperte panoramiche, riabilitative e ricreative, saranno destinate a tutti i piccoli ospiti, promuovendo e favorendo così tutte le iniziative finalizzate ad incrementare e valorizzare l’umanizzazione dell’assistenza al bambino oncologico.
• Un Centro di Accoglienza per bambini incurabili e con gravissime malformazioni. Questa struttura si svilupperà con un fronte semicircolare convesso, proiettato interamente verso il mare. Le 40 camere ospiteranno 80 piccoli pazienti.
• Un Centro di Ricerca Scientifica e di Formazione. Saranno realizzati uffici, laboratori, un’ampia serra sperimentale e un Auditorium per centinaia di persone. Sarà destinato agli studi officinali e diverrà il punto di riferimento d’eccellenza per la formazione medico-scientifica dei professionisti che condividono il progetto di fede e di speranza della Cittadella.
• Il Cuore Alimentare: lavorerà i frutti dei terreni della Cittadella e degli animali allevati in zona, per nutrire il corpo, oltre che l’anima. La cucina di oltre 1000 mq potrà preparare oltre 4.000 pasti al giorno, di cui quasi un migliaio personalizzati per le cure specifiche.
• La Casa Accoglienza: dotata di 12 camere e 36 posti letto disponibili, è la casa dell’amore e dell’umanità dove si accoglieranno il bambino oncologico in fase pre e post trattamento specifico e le persone nel rispetto delle diversità sociali, etniche, culturali, religiose. Sulla sua sommità è stata posta la statua della Madonna delle Lacrime, che dall’alto riceve e dà conforto, con la stessa accoglienza che Padre Pio tramite Irene ha sempre desiderato. Sarà completata entro l’estate 2021.
• Un Polo Scolastico Specialistico Superiore. Sulla base del dialogo intrapreso con l’Istituto Tecnico Industriale-Tecnico Agrario-Tecnico Geometri di Vibo Valentia, si è avviata la programmazione di un edificio scolastico Superiore Specialistico Galenico, con indirizzo chimico ed agrario, che si occuperà della formazione di periti chimici ed agrotecnici, specializzati entrambi nella ricerca officinale.
• Clusters Residenziali dove saranno accolte le famiglie dei piccoli pazienti ricoverati nella Cittadella. Miniappartamenti vicini al centro della Cittadella, pensati per ridurre le lontananze e le difficoltà dei genitori che così potranno seguire da vicino i propri figli con il grande amore “terapeutico” che fa parte della vita stessa.
• Underground street. Tutte le strutture della Cittadella di Padre Pio saranno collegate da un percorso sotterraneo percorribile con mezzi elettrici a zero impatto, nel pieno rispetto di tutta la vegetazione e delle persone che vivono questo straordinario abbraccio di terra e cielo.
• Eliporto diurno e notturno. Sarà una piattaforma che si può immaginare possa ospitare un’attività molto importante di trasporto di piccoli pazienti bisognosi di cure. E proprio la particolare difficoltà logistica di quella porzione di territorio vibonese, ancora sguarnito di arterie efficienti di comunicazione, ha determinato la scelta di avere una stazione eliportuale disponibile 24 ore al giorno.
• Edificio di Accoglienza per ex giovani carcerati, anziani autosufficienti e disabili autosufficienti.
A latere della Cittadella, in un terreno donato da una coppia di persone del luogo, e posto poco sopra alla Cittadella, si insedierà una piccola comunità costituita da ex giovani carcerati, anziani autosufficienti e disabili autosufficienti, che potranno trovare ospitalità e lavoro, ognuno in ragione delle proprie condizioni fisiche. Sarà un edificio dotato di laboratori per i primi trattamenti dei prodotti agricoli concepiti, situato in un terreno al di sopra della Cittadella.
Questo sedime di terra potrà essere collegato con la Cittadella stessa, senza soluzione di continuità, mediante altri terreni agricoli in fase di acquisizione, come sempre secondo l’indirizzo e la generosità della Provvidenza. Tutti gli ospiti concorreranno alla realizzazione di questo grandissimo progetto di cura, rendendosi disponibili nell’ambito delle proprie possibilità, in particolare per la semi-lavorazione dei prodotti agricoli e che saranno poi trasferiti al Cuore Alimentare.
Come saranno articolate le varie sezioni che serviranno a curare e dare conforto a bambini, anziani, disabili, ex carcerati ed ex tossico dipendenti?
La Cittadella è un vero e proprio nucleo urbano calato in un ambiente naturale straordinario. Per questo, chi ne pianifica lo sviluppo, ha dovuto adeguare la progettazione alla magia di un ambiente naturale di rara bellezza. La vista di quell’ orizzonte marino, al tramonto, riesce a mozzare il fiato a chiunque! Per questo non ci dovranno essere auto, o veicoli di qualsiasi tipo che possano invadere quel territorio con la loro presenza, il loro rumore e le relative emissioni di gas di scarico. Le coperture degli edifici di cura ed accoglienza saranno completamente ricoperte di vegetazione cangiante e gli elementi murari emergenti dovranno delicatamente elevarsi dal terreno, proprio come fossero grandi alberi in crescita, sempre pronti ad immergersi in quella natura generosa e ad accoglierne la vegetazione in tutte le sue sfumature.
Materiali quali pietre naturali, legno ed argilla cruda e cotta, domineranno la scena, ma che diventerà architettura sull’architettura, sarà proprio la vegetazione, come Padre Pio chiede, indicando le piante che là crescono, quale “nuovo metodo di cura naturale per i bimbi”. Tutti i percorsi di connessione fra gli edifici e per il trasferimento dei pazienti in direzione dei servizi saranno ubicati nel sottosuolo e saranno utilizzati veicoli elettrici per i collegamenti. Tutti coloro che lavoreranno all’interno della Cittadella e tutti coloro che là si stabiliranno per curarsi, condivideranno i servizi disponibili, ma potranno anche condividere momenti di formazione e di svago.