Pulejo Ristoranteš½ Ā
Ha aperto le porte il ristorante di Davide Pulejo, lo chef romano che racconta nei suoi menu unāidea di cucina tecnica e moderna, ma ben salda ai sapori classici, la neonata realtĆ dello chefĀ Davide Pulejo, giĆ si colloca tra le mete di riferimento di curiosi e appassionati di cucina gastronomica diĀ Roma.
In Prati, a pochi passi da San Pietro e da Piazza Risorgimento, tra le vie che si snodano dietro al mercato di via Cola di Rienzo,Ā Pulejo RistoranteĀ si lascia avvicinare con cautela e misura. Nella sala predomina il verde che colora alcune pareti e volte di un ambiente unico diviso, però, in diverse sale. Il marrone della tappezzeria e il legno scuro dei tavoli completa lāatmosfera creando un gioco di colori naturali.
Si sente che Davide ĆØ tornato a casa in qualcosa che rimanda direttamente lāatmosfera del locale. CāĆØ un calore davvero particolare che si miscela alla consapevolezza di dover conquistare una clientela, e una cittĆ , molto complessa.
Il percorso dello chef comincia dalle strade del centro di Roma, trovando nel Convivio Troiani la tappa di partenza. Poi le esperienze allāestero, perchĆ© come ĆØ vero che le radici contano e ci dicono sempre chi siamo, anche conoscere il mondo serve, e aiuta ad aprire le prospettive. Si trasferisce, dunque, a Londra nel Texture Restaurant (purtroppo mai riaperto dopo la pandemia) e poi al Noma di Copenaghen. Ć però allāAlchimia di Milano che arriva, dopo un anno e mezzo di lavoro, la stella Michelin. A Roma, oggi, Davide ĆØ pronto a dire chi ĆØ e lo fa con la sua cucina di sapori, strutture e tecniche. Una cucina moderna e giovane ma anche ben salda alla classicitĆ e alla storia di piatti e tradizioni.
Il menù degustazione da cinque portate si apre conĀ Peperone come manzo, giocoso trompe-lāoeil in cui il peperone arrosto viene reso filamentoso e simile nella texture alla fibrositĆ della carne di manzo. Condito con parmigiano 36 mesi e rucola, ĆØ buono, divertente, di certo un inizio ad effetto.
Da Pulejo, non manca il pane, una pagnotta con lievito madre accompagnata da una noce di burro montato. Una coccola che intrattiene tra una portata e lāaltra durante tutto il pasto. Segue lāAnimella con ostriche alla cenere e bieta, golosa e bilanciata grazie alla sapiditĆ della salsa allāostrica che ricopre lāanimella e completa ogni boccone. Il momento degli antipasti si rivela nel complesso di sostanza e quel poā tecnico, come ci si aspetta.
Per primo MI-RO, il signature di Davide Pulejo. Un risotto alla MI-lanese realizzato alla perfezione, con un disco di coda di manzo al centro come omaggio gastronomico a RO-ma. Una sintesi tra le due città , tra le storie dei suoi sapori più autentici e veri. Una sintesi tra lo chef di Milano e lo chef di Roma che racconta se stesso, che parla attraverso il gusto di un percorso professionale fatto di tappe fondamentali.

IlĀ Merluzzo, mugnaia, alloro e caviale ĆØ un piatto equilibrato, delicato, che consola dopo il viaggio tra le tradizioni che percorrono la storia dellāItalia gastronomica con i suoi sapori decisi e forti. Mette il punto alle portate salate con pacatezza e precisione. Pre-desserĀ sorbetto dāagrumiĀ con spuma di mandorla e olio, pulisce e sgrassa la bocca preparando al dolce che si presenta innocuo senza esserlo.Ā Fegato grasso, gianduia, ibisco e pompelmoĀ ĆØ un dolce poco dolce. Il fegato con il calore della gianduia si mescolano in cremositĆ e gusto, lasciando in bocca una grassa e vellutata persistenza di sapori decisi.Ā MadeleineĀ aromatizzata allāarancia servita quasi coricata in un tovagliolo di stoffa bianca come se fosse stata appena regalata da una nonna, riporta alla migliore cucina francese, ĆØ buona, precede la piccola pasticceria con due assaggi.
Servizio attento, con la marcia ingranata per la lunga strada da fare, espressione puntuale di una presenza dello chef Davide Pulejo che esce in sala a salutare o rispondere in prima persona a domande e curiositĆ .Ā
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Pulejo Ristorante
Via dei Gracchi 31 ā Roma
Tel: 06 8595 6532