24 ore a Ponza🛥“un microcosmo a sé, un’isola scontrosa e bellissima”

24 ore a Ponza🛥“un microcosmo a sé, un’isola scontrosa e bellissima”

Ponza è un’isola luminosa e decadente, intrigante e sorprendente. Montale la definì “un microcosmo a sé, un’isola scontrosa e bellissima” e mai descrizione fu più appropriata. Chi ci è già stato lo sa: è difficile restare indifferenti al fascino che emana e soprattutto è impossibile andar via senza aver già pensato a quando ritornare.
Terra di fenici, greci e romani, ma anche di sirene, mostri marini, ciclopi e streghe, è stata nella storia anfiteatro di amori e tradimenti leggendari, di fughe ed esili forzati, musa ispiratrice per poeti, scrittori, artisti, ma anche la cornice ideale per le vacanze di chi, un tempo, come ora, in questo angolo di paradiso, vuole trascorre giorni sospesi e spensierati.
E perché no, meta perfetta per una gita tra amici, divertente e scanzonato.

 L’isola dista circa 70 miglia dalle coste laziali e si raggiunge facilmente dopo poco più di un’ora di navigazione di aliscafo dai porti del Circeo.
Avvicinandosi al porto, in lontananza già si scorgono le prime casette colorate, arrampicate le une sulle altre e perfettamente incasellate nella roccia di tufo ed ossidiana.
Quando i portelloni del traghetto si aprono, si viene subito investiti dall’odore umido di salsedine e naftalina e dai suoni e rumori di un porto abituato a vedere navi arrivare, attraccare e salpare.
Il porto di Ponza è uno dei centri abitati dell’isola, il primo che, per forza di cose si scopre, il più caotico, il più turistico, ma senza dubbio quello più tipico.

 

Qui la prima tappa obbligatoria è il Caffè Tripoli. Questo storico bar è il posto di ritrovo per eccellenza. Chi (con un po’ di fortuna) riesce a sedere tra i suoi tavoli, può assistere allo spettacolo gratuito di uno scorcio di vita pontina: gli isolani residenti che si salutano, i turisti appena arrivati che si informano, gli habitué che dopo l’inverno si rincontrano. È da qui che si passa a tutte le ore, per un caffè al mattino prima del mare, un aperitivo dopo una lunga giornata in barca o un cocktail dopo cena. Seduti al Caffè Tripoli si è attori e spettatori di un’isola in perenne movimento. Qui ci si conosce e riconosce e ci si dà appuntamento, senza darsi realmente appuntamento, perché si sa, prima o poi ci si ritrova là.
La passeggiata dal porto prosegue lungo la balconata che si affaccia sul mare. Qui è possibile fare la spesa quotidiana, per un pranzo al sacco da portare in spiaggia o uno spuntino per la giornata in barca: nei mini market si può acquistare tutto il necessario;  dai fruttivendoli, è vietato toccare la frutta in esposizione, ma basta chiedere per poter assaggiare tutto e scegliere il meglio; i forni emanano calore e profumo di pizze farcite appena sfornate e crostate alla marmellata di visciole. Per i più golosi, c’è anche la Pasticceria Napoletana, dove la frittata di pasta, le sfogliatelle o la pastiera fresca tutti i giorni e a ogni ora, non hanno nulla da invidiare alle più tradizionali ricette partenopee. Per l’ospitalità, oltre agli hotel, i b&b di Ponza sono un’ottima opzione.

L’isola di Ponza è lunga 12 km e facilmente circumnavigabile. Le sue calette si distinguono le une dalle altre per le spiagge e i fondali molto diversi tra loro. Per poterle ammirare tutte, non c’è scelta migliore che girare l’isola in barca.
Il noleggio barche a Ponza di Cocò è una garanzia. Si trova sulla banchina del porto, dal lato dei pescherecci ed offre un’ampia scelta di graziose barchette e gozzi, sia per chi decide di avventurarsi da solo in lancetta, sia per chi preferisce farsi condurre dai marinai di Cocò, che onda dopo onda, tra battute e racconti dell’isola, fanno letteralmente immergere la propria ciurma in un’atmosfera da sogno e in acque cristalline.

A pochi minuti dal porto, ecco comparire le Grotte di Pilato, un suggestivo complesso di grotte di epoca romana, probabilmente vasche per l’allevamento delle murene, cibo prelibato tipico della cucina di Ponza. Si procede da qui verso la baia dei Bagni Vecchi, scalo mercantile della stessa epoca, dove ci si ferma per il primo bagno rinfrescante.
A seguire, una tappa obbligatoria: la suggestiva e irraggiungibile Chiaia di Luna, che proprio dalla luna prende il proprio nome, per la forma falciforme della baia e il colore delle falesie di tufo che sovrastano la lingua di sabbia. Si dice che Ponza sia nata da un vulcano, la cui bocca pare fosse  proprio sotto questa spiaggia incantata, un tempo accessibile via terra, oggi invece solo via mare.

Simonetta

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