‘The Bear’: la serie più figa che vedrete quest’anno!✴

 

‘The Bear’: la serie più figa che vedrete quest’anno!✴

Spoiler: salterete sul divano ai primi accordi di Animal. Un modo di parlare di cucina, ristoranti e affini che – in un’epoca fatta di programmi come MasterChefChef’s Table4 ristoranti e affini e di film come Always Be My Maybe (da noi Finché forse non vi separi) – non è mai stato così schietto, spietato, dissacrante e ferocemente divertente. Otto episodi, della durata di mezz’ora ciascuno.

Si ride tanto e, ci si commuove, ci si stressa, ci si arrabbia: il ventaglio di emozioni che accompagna The Bear pare completo, ma non si esaurisce nemmeno lì. Negli Stati Uniti, nazione forse più dell’Italia ossessionata da programmi di cucina e celebrity chef, la serie ha meritatamente ottenuto un plauso unanime: come scrive The Atlantic, è «appassionante, ambiziosa, divertente e devastante», ma ha pure il merito di «analizzare i modi in cui le culture dominate dagli uomini sono predisposte al fallimento». Fa a pezzi il mito del «wild male genius», rincara la dose Vanity Fair, che elogia la spietatezza con la quale The Bear «smonta la cultura tossica che imperversa nella ristorazione».

La riflessione non fa sconti nemmeno alle donne: quali comportamenti adottiamo quando vogliamo inserirci in un ambiente maschile? Ci illudiamo che diventando bossy come un uomo meriteremo il rispetto altrui? È una giustificazione il fatto che, in determinate situazioni e contesti, gentilezza e indulgenza non paghino? E soprattutto, perché sul lavoro l’ambizione e la maniacalità femminile riescono a risultare così insopportabili ?

ANTONELLA

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