I brividi dentro e la primavera addosso🌷
Ci sono film che vedi e che ti sembra quasi di vivere, annusare, sentire. E poi, a distanza di anni o di mesi, non riesci a raccontare nemmeno più la trama.
Libri nei quali ti immergi per uscirne un giorno dopo, all’ultima pagina, dopo averli bevuti tutti d’un fiato, come fossero acqua. E come acqua, ti fanno bene, ma non ti lasciano nessun sapore.
Viaggi, cieli, paesaggi, notti. Che sono bellezza, e ti riempiono il cuore e gli occhi, e che poi, dopo, devi andare a cercare nelle fotografie del file “vacanze” del computer, perché non ti ricordi più niente.
Senti anche la consistenza della pelle della guancia di tuo figlio, quando approfitti del suo sonno per accarezzarlo senza «Mamma, va bene, adesso basta». Lo scivolare del palmo della tua mano sulla cosa più umana e allo stesso tempo magica che tu abbia mai toccato.
Inspiri il profumo di primavera nell’aria e ti ritrovi a riflettere sulla bellezza dell’aria fresca, non fredda, quando c’è il sole. L’aria che ti accarezza in montagna, quando la maglia blu o nera che hai addosso ti fa scoppiare di caldo, eppure sul viso ti sta passando ancora un pezzetto di inverno. I brividi dentro e la primavera addosso.
Quell’attimo in cui, esci di casa, fa ancora tantissimo freddo per essere quasi marzo e sai che non esistono vite perfette, e vorresti essere altrove, ma poi osservi la luce che arriva dalla via… veloce, come su uno scivolo, e si schianta sulla tuo giardinetto condominiale e lo colora di tramonto primaverile, e allora sorridi da sola e le vedi quelle bellezze più piccole, e sono lì, insistenti e testarde, appiccicate ai tuoi giorni normali.